Appels à communications > Appel à communications - ItalienCall for PapersAccademie pastorali. Un fenomeno globale? – Convegno internazionale
Secondo Hippolyte Taine (1866), ci fu un "tempo di Arcadi e di accademie pastorali". Per Taine, la categoria di "accademia pastorale" si riferisce a un solo esempio: l'Accademia dell'Arcadia di Roma, associata (ancora una volta) alla presunta decadenza dell'arte italiana, nella fattispecie figurativa, nei secoli XVII e XVIII. Ma l'Arcadia non fu l'unica accademia letteraria ad aver adottato forme e nomi tratti dalla tradizione bucolica greco-latina. Dalla prima metà del Cinquecento fino alla fine del Settecento, poeti e poetesse, letterati ed eruditi fondarono accademie pastorali, tramutandosi in pastori per il tempo di una sessione occupata a leggere o discutere di poesie o prosa, seduti sull'erba o sui gradoni di un teatro rustico. Tali gruppi sono esistiti, sotto varie denominazioni – alla parola mediterranea "accademia" le lingue germaniche preferirono i nomi di "società" (Gesellschaft, Society) o "compagnia" (Genossenschaft) - almeno in Germania, Inghilterra, Croazia, Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Slovenia e forse altrove in Europa, oltre che in Brasile e sull'isola di Santo Domingo. Questo convegno tenta di giungere a una comprensione globale del fenomeno. In che termini si può parlare di una sua unità, di una sua coerenza? Le accademie pastorali presentano caratteristiche comuni riconoscibili attraverso le culture e le epoche? Al contrario, se esiste un modello di accademia pastorale, in che modo le sue diverse realizzazioni divergono l'una dall'altra? L'evoluzione nel tempo ha seguito le stesse direzioni? Queste sono le domande a cui proponiamo di rispondere. Nell’Encyclopédie, D’Alembert assegnò ai due campi “Storia” e “Letteratura” la voce "Accademia". La prospettiva della conferenza sarà necessariamente duplice, sia letteraria che storica. Dal punto di vista letterario, l'indagine si concentrerà su tre momenti dell'esperienza letteraria accademica. Le accademie furono innanzitutto luoghi privilegiati di recepimento della tradizione pastorale europea; se ne servirono per dichiarare la loro poetica e la loro posizione in campo letterario (Bourdieu). Ne risultò la produzione di una nuova letteratura, in gran parte bucolica, che influenzò a sua volta la tradizione pastorale e le nuove accademie. Da un punto di vista storico, le accademie pastorali offrono un punto di vista vantaggioso per una storia comparata delle forme di sociabilità, nell'intersezione tra sociologia della letteratura e storia degli scrittori e dei letterati. La prospettiva adottata da questo convegno è nuova. Se alcune accademie ben note (Arcadia, Blumenorden) possono contare su una lunga tradizione di studi nei loro paesi, la dimensione internazionale del fenomeno è stata ampiamente trascurata. Per molto tempo, il pregiudizio contro il travestimento pastorale ha scoraggiato un raffronto fra accademie che si basasse proprio su questo aspetto. Tuttavia, ci sono stati alcuni lavori che hanno seguito la strada del confronto tra accademie pastorali. Finzi (1907) confronta, con diverse imprecisioni, l'Arcadia e il Blumenorden. Le numerose "colonie" dell'Arcadia in paesi anche lontani offrono naturalmente un terreno propizio a tali indagini. Candido (1995) ha rivelato l'esistenza di una colonia Ultramarina in Brasile (Vila Rica/Ouro Preto). Renucci (2020) ha non soltanto studiato le colonie in Slovenia (Lubiana), Francia (Marsiglia) e Haiti (Port-au-Prince), ma ha anche esaminato il "voyage du modèle institutionnel" dell'Arcadia, soprattutto in Croazia (si veda anche Vidan 2000). Questi studi hanno dimostrato che l'accademia romana divenne nel XVIII secolo in tutta Europa il riferimento e l'archetipo dell'accademia pastorale. Il periodo precedente, tuttavia, rimane ancora oggi largamente inesplorato. Condizione necessaria a un lavoro collettivo di questo tipo è una definizione universale di "accademia". Il fenomeno accademico ha assunto forme diverse in ogni paese, influenzando le tradizioni nazionali di ricerca sul tema. La tradizione tedesca distingueva le accademie (Sprachgesellschaften) dai semplici cenacoli in base alla presenza o meno di un programma linguistico-nazionalista (cfr. Otto 1972; Conermann 1978). Gli storici delle accademie italiane hanno dato importanza alla presenza di statuti (Maylender 1926-1930). In Francia, le accademie cosiddette "private" furono a lungo trascurate a favore delle accademie reali (D'Alembert elenca solo queste ultime nella voce dell’Encyclopédie, ad eccezione dei "bizzarri" circoli italiani). Oggi questi criteri vengono messi in discussione e sembra imporsi una concezione più ampia, almeno per il caso francese (Roche 1978; Viala 1985; Mauzaric 2000) e italiano (Pecorella 1967-1968; Donato 2000). Useremo quindi la definizione proposta da Donato (2000) di accademia come "forma di sociabilità" (per la nozione si veda Agulhon 1968) di scrittori e letterati. I partecipanti potranno discutere e se necessario contestare questa definizione. La pastoralità, per contro, è definita dalla presenza di riferimenti al mondo pastorale nel nome e nelle insegne accademiche, così come nei nomi accademici assunti da chi ne entrava a far parte. Un censimento parziale delle accademie pastorali, limitato a Francia, Italia e Germania, si trova in appendice a Penge (2022). Verranno prese in considerazione anche le accademie fittizie, esistite solo nei libri, come le Harpías di Madrid (Castillo Solórzano 1631). Immagini virtuali dell’ideale accademico di una cultura, le accademie fittizie costituiscono un caso di studio particolarmente utile in quei contesti (come la Spagna) in cui il fenomeno delle accademie pastorali ha trovato uno sviluppo limitato.
Proponiamo le seguenti linee di ricerca. 1. Verso una cartografia ragionata delle accademie pastorali Censimento. Uno degli obiettivi di questo convegno è la creazione di un repertorio di accademie pastorali. Qualsiasi studio su un'accademia sconosciuta o dimenticata dalla comunità scientifica sarà il benvenuto; di converso, sembra necessario effettuare una "critica" (in senso kantiano) delle accademie pastorali conosciute, poiché la loro pastoralità è stata talvolta determinata con troppa leggerezza. Sebbene il fenomeno sembri interessare i secoli che vanno dal XVI al XVIII secolo, si studierà con profitto qualsiasi accademia pastorale più precoce (come la discussa Accademia Palatina di Carlo Magno, dove si trovano alcuni nomi virgiliani) o più tarda. Troverà spazio anche il confronto con esperienze di sociabilità d’altri spazi e continenti, dove si manifesti una concezione del pastore propria ad altre culture. Storia socio-culturale. In Europa sembra emergere una distribuzione disomogenea delle accademie pastorali, anche se la constatazione può essere falsata dallo stato attuale della ricerca. Quali sono le ragioni dello sviluppo o del mancato sviluppo delle accademie pastorali? Di quali altri modelli di sociabilità dotta le accademie hanno dovuto affrontare la concorrenza? Il travestimento pastorale era praticato sovente nei salotti, o in società di corte senza velleità letterarie (Académie des Parfaits Amants, in Sassonia), il che potrebbe aver ostacolato l'appropriazione del soggetto da parte dei circoli di letterati. Qual è la composizione sociologica delle accademie pastorali? In particolare, invitiamo i partecipanti a tracciare una storia socio-culturale del fenomeno, in linea con i lavori di Quondam (1973) sull'Arcadia e di Boutier, Marin e Romano (2005) sulle accademie italiane. Anche la questione del network merita di essere posta. Le accademie pastorali si riconoscevano, erano in contatto tra loro? Hanno fatto ricorso a strutture concorrenti o alternative, come la massoneria?
2. Una Repubblica pastorale delle lettere? Fortuna della pastorale. Per definizione, la caratteristica comune delle accademie pastorali è la scelta del pastore come simbolo dell'accademia. Il processo è stato descritto, ad esempio, come una "figurazione" (“figuration”: Denis 2001) o come l'uso di un "modello di identificazione" ("Identifikationsmodell": Wiedermann 1978); Morei (1761) parla di "idea pastorale". Il rapporto delle accademie con la figura del pastore merita quindi di essere esaminato. Il referente reale non è senza interesse nel periodo di transizione economica dall'"agricoltura e pascolo" (“labourage et pâturage”) di Sully al commercio mondiale. Ma il modello di questi accademici-pastori è naturalmente il pastore letterario dal nome greco, che abiti in Arcadia, a Mantova o sulle rive del Lignon. Che ruolo ha dunque la letteratura pastorale, e quale letteratura pastorale? Cosa ci dicono queste esperienze sulla ricezione e sulla fortuna della pastorale? Figure e temi affini. In alternativa al pastore, altre figure sono servite da modello per disegnare i profili delle accademie e dei loro membri. Possiamo citare il cavaliere (i Paladini della Tavola Rotonda, a Parigi), il marinaio (diverse accademie italiane “degli Argonauti”), il mugnaio (la Crusca), il druido, l'angelo, fino al muratore. Si potranno confrontare queste diverse scelte di rappresentazione con l’idea pastorale. Il mondo greco-latino mantiene naturalmente un rapporto privilegiato con il mondo bucolico (iperonimia?). Inoltre, le accademie pastorali mobilitano temi (il giardino, i fiori, le competizioni poetiche) che erano già stati propri di più antichi sodalizi, come i Concistori medievali del Gay Saber di Tolosa (poi Académie des Jeux Floraux) o di Barcellona. Jean-Jacques Ampère (1841) descrive addirittura i Jeux Floraux di Tolosa come una "accademia pastorale" (“académie pastorale”), allo stesso titolo dell'Arcadia e del Blumenorden.
3. La Musa e la musette Poetica. La questione dell'unità del fenomeno si pone anche in termini del posizionamento delle accademie pastorali nello spazio letterario. Quali sono le questioni e i dibattiti che le accademie pastorali affrontano e come rispondono ad essi? Come si rapportano, per citare solo alcuni esempi, alle dispute tra galanteria (préciosité) ed erudizione (pedanteria), tra Antichi e Moderni, e più tardi tra razionalismo e naturalezza, tra Barocco e (neo)Classicismo? Nel caso specifico dell'Arcadia, la spiegazione tradizionale del significato anti-barocco della forma pastorale è ancora d’attualità? Gli studi di poetica comparata avranno particolare interesse. Anche se probabilmente non può esistere una poetica comune per tutte le accademie pastorali, sarà interessante rilevare dove si assomigliano e dove si differenziano le une dalle altre. Sociabilità erudita. I partecipanti potranno anche soffermarsi sulla concezione di cultura dei gruppi in questione. Le accademie pastorali condividono una certa idea di sociabilità? Si potranno esaminare le posizioni dell’accademia dal punto di vista dei registri stilistici, sospesi fra coesistenza umanistica o separazione classicistica di gioco e serietà (cfr. Gvozdeva 2014), ma anche dal punto di vista delle norme di comportamento, che oscillano fra sincerità e (se L’Astrée è il manuale del perfetto cortigiano) cortesia e dissimulazione. L’ideale accademico pastorale merita di essere interrogato anche dal punto di vista del genere: come si riflette sull’accademia il dibattito sull’accesso delle donne alla cultura, l’antica querelle des femmes? Se alcune accademie erano riservate agli uomini, molte furono miste, altre esclusivamente femminili (la Society of Friendship inglese; le Ister-Nymphen austriache). Produzione. Si dovrà indagare anche sulla letteratura prodotta dalle accademie. Qual è l'effetto dell'accademia sul testo? Lavocat (1998) ha studiato il caso del "romanzo pastorale accademico" (“roman pastoral académique”) in Italia, Francia e Spagna; lo studio merita di essere esteso alla poesia e al teatro, oltre che ad altre aree geografiche. Che tipo di attività letteraria è possibile per le pastorelle dell’accademia? Hanno esse oltrepassato i limiti dei generi, dei soggetti e degli stili tradizionalmente riservati alle donne? È esistita una pastorale femminile o addirittura (proto)femminista? Segnaliamo qui la banca dati Donne in Arcadia (Crivelli 2003) e l'antologia di testi di scrittrici del Blumenorden (Schuster 2009).
4. Questioni ideologiche, politiche e religiose Accademie e Stato. Il rapporto delle accademie con il potere e la classe dirigente è già stato oggetto di un filone classico di studi (Cochrane 1961; Benzoni 1978). È opportuno affrontare la questione nel caso delle accademie pastorali. Sono esse in un rapporto di vassallaggio con lo Stato, potendo venire usate come leve sul fronte interno (apparato di controllo) o esterno (strumento di soft power)? Al contrario, si sono verificati casi di chiusura di accademie pastorali da parte di governi locali (Ultramarina brasiliana). Si può dunque parlare di luoghi di opposizione politica, o addirittura di cospirazione? Politica interna. Una certa portata sovversiva si ritrova anche nelle forme di governo dell'accademia, che viene volentieri concepita come un simulacro di Stato. Campanelli (2019) ha dimostrato che l'Arcadia fu un luogo di sperimentazione delle nuove teorie del contratto sociale. Gli statuti e la pratica politica delle accademie meritano quindi di essere studiati, sia dal punto di vista del rapporto con il dibattito filosofico e politico coevo, sia sotto l’aspetto del voto delle donne nei sodalizi aventi forma democratica. Sarà inoltre utile affrontare le questioni confessionali. Le accademie avevano una religione imposta (si potrebbe pensare a un principio di cuius academia, eius religio) o erano tolleranti, persino ecumeniche? Hanno accolto movimenti intra-religiosi (giansenismo, quietismo, pietismo), libertinismo o ateismo? C'erano accademici non-cristiani, per esempio ebrei?
L’evento si terrà nei giorni 5 e 6 aprile 2024 nei locali dell’Università Sorbonne Nouvelle a Parigi.
Modalità di partecipazione Le proposte devono includere un titolo, un abstract (250-350 parole), l'indicazione della lingua dell'articolo e una breve nota bio-bibliografica.
Bibliografia Die Pegnitz-Schäferinnen. Eine Anthologie, a cura di Ralf Schuster, Passau, Ralf Schuster Verlag, 2009 Donne in Arcadia, a cura di Tatiana Crivelli, Université de Zurich, 2003: https://www.arcadia.uzh.ch/ I testi statutari del Commune d’Arcadia, a cura di Elisabetta Appetecchi, Maurizio Campanelli, Cristina Di Bari, Achille Giacopini, Mario Sassi, Roma, Accademia dell’Arcadia, 2021 Agulhon, Maurice, Pénitents et francs-maçons de l’ancienne Provence : essai sur la sociabilité méridionale, Paris, Fayard, 1968 Ampère, Jean-Jacques, Cours de littérature française, « Journal général de l’instruction publique et des cours scientifiques et littéraires », X, 58, mercoledì 21 luglio 1841, p. 342-344 Benzoni, Gino, Gli affanni della cultura. 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